Presentazione Squadre 2021: Deceuninck – QuickStep
La Deceuninck – QuickStep inizia un altro anno da squadra più vincente del gruppo. La corazzata di Patrick Lefevere ha apportato pochissimi cambiamenti in sede di CicloMercato e riparte con un roster assolutamente competitivo, in grado di primeggiare su tutti i fronti. Dalle classiche ai Grandi Giri, la formazione belga, come da tradizione, non vuole porsi limiti e possiede le qualità per vincere ancora più di tutti. La rosa presenta il giusto mix tra uomini di esperienza già affermati e giovani talenti, che hanno già mostrato nel 2020 le loro qualità, attesi alla definitiva consacrazione.
Gli uomini più attesi
Tra i tanti campioni che militano nel Wolfpack, la precedenza spetta di diritto al campione iridato Julian Alaphilippe. Il francese riesce ogni anno a stupire sempre di più cogliendo sempre nuovi successi, mostrando capacità di adattamento a quasi ogni terreno. Come da lui stesso dichiarato, vorrà onorare nel miglior modo possibile la sua maglia arcobaleno che, per uno come lui, vuol dire una cosa sola: vincere più corse possibile. Sarà certamente protagonista nelle classiche, dopo aver dimostrato di poter dire la sua anche in una corsa come il Giro delle Fiandre, nella quale era stato capace di seguire l’attacco vincente fino allo sfortunato incidente con la moto. Proprio nelle Fiandre si disputeranno i Mondiali che, insieme alle Olimpiadi di Tokyo, saranno due ulteriori obiettivi del suo 2021. Corridore completo e vincente, ha molte occasioni per farsi notare e non mancherà di farlo.
Grande attesa per il ritorno alle gare di Remco Evenepoel dopo il terribile incidente de Il Lombardia 2020. Il giovane belga aveva “cannibalizzato” tutte le corse a cui aveva preso parte lo scorso anno prima che la caduta nella discesa dopo Sormano ne interrompesse drammaticamente la stagione. Il 2021 sarà l’anno del suo attesissimo debutto in un GT che potrebbe essere il Giro d’Italia, già in programma la scorsa stagione, dal momento che lui stesso ha affermato che preferirebbe testarsi alla Corsa Rosa o alla Vuelta prima di partecipare al Tour de France. Le sue potenzialità in una corsa di tre settimane sono tutte da scoprire, ma se manterrà quanto mostrato finora, sarà certamente tra i protagonisti assoluti. Passista-scalatore di grandissimo talento, avrà tante altre occasioni di mettersi in mostra: dalle brevi corse a tappe alle Olimpiadi, passando per i mondiali, specialmente a cronometro.
Chi, invece, ha già mostrato di poter essere protagonista in una grande corsa a tappe è João Almeida, che per quindici giorni ha indossato la Maglia Rosa all’ultimo Giro d’Italia. Nella sua prima stagione nel WorldTour il portoghese ha corso ad alto livello e sulle strade italiane ha dimostrato che la squadra potrà puntare anche su di lui per fare classifica nei grandi giri. Dotato di buona resistenza in salita e di ottime doti a cronometro, se continuerà nella sua crescita, presto potrà lottare concretamente per salire sul podio di un GT. Al suo fianco potrebbe avere ancora un corridore prezioso come James Knox, cresciuto molto soprattutto nella parte finale di stagione, scalatore britannico che potrebbe regalare soddisfazioni importanti al team, anche in altre occasioni, sia correndo per i capitani che andando a caccia di gloria personale.
La formazione belga, però, nelle corse a tappe non punterà solo alla classifica generale ma, come già accaduto nelle ultime stagioni, andrà a caccia di successi parziali con i propri velocisti. Nel comparto ruote veloci spicca Sam Bennett, riuscito nell’impresa di porre fine al regno di Peter Sagan conquistando la Maglia Verde al Tour de France 2020. In un 2020 chiuso con sette successi, l’irlandese ha confermato di essere uno dei migliori sprinter del panorama internazionale e vorrà ripetersi anche quest’anno, potendo contare su un ottimo treno guidato dal preziosissimo Michael Morkøv. In quanto a velocisti non mancano certo le alternative di valore in casa Deceuninck. Una delle speranze più grandi di questo 2021 sarà rivedere Fabio Jakobsen tornare alle corse, anche se è ancora prematuro ipotizzare una data certa dopo il drammatico incidente al Giro di Polonia 2020 e il lungo percorso di recupero che sta affrontando. Ovviamente il desiderio di tutti gli appassionati di ciclismo è quella di vederlo tornare quanto prima in gruppo e al suo livello.
Alvaro Hodeg, invece, sarà chiamato a riscattare un 2020 deludente e senza vittorie, un fattore che pesa negativamente in una squadra di questo livello, anche se la carta d’identità è dalla parte del velocista colombiano da cui si attende un salto di qualità. Colombiano atipico, a volte fatica nelle frazioni movimentate, ma ha una grande punta di velocità da poter far valere. Il calendario compresso con tante sovrapposizioni non ha giovato a Davide Ballerini, la cui prima stagione con la formazione belga è comunque stata positiva. Anche dall’azzurro, che spesso ha sprintato alla pari coi migliori, ci si attende un’ulteriore crescita che potrebbe portarlo ad essere protagonista anche nelle frazioni più mosse o in alcune corse di un giorno, visto anche il discreto feeling che può avere con il pavé. Corridore completo e di grande intelligenza, potrebbe essere una pedina fondamentale nello scacchiere del team, conquistandosi ulteriore spazio in una squadra che sa offrire opportunità e riconoscere il merito.
Per tutti questi giovani potranno essere molto importanti i consigli che potrà dare loro Mark Cavendish. Il britannico, che sembrava vicinissimo a terminare la sua carriera, torna nella squadra dove aveva ottenuto tanti dei numerosissimi successi per mettere la sua esperienza al servizio dei compagni. Difficile sapere esattamente il livello e, di conseguenza, il ruolo che potrà avere in squadra, ma nel finale di stagione ha dimostrato di poter essere un corridore che sa far valere la sua presenza in squadra, anche con inedite azioni dalla distanza. Un corridore come lui può in ogni caso dare davvero molto al team.
Tradizionalmente la specialità della formazione di Patrick Lefevere sono però le classiche del Nord, in vista delle quali non mancano certo i corridori in grado di portare alla squadra i successi ai quali ci ha sempre abituato. A cominciare da Zdenek Stybar determinato a riscattare un 2020 al di sotto dei suoi soliti standard. Corridore completo, capace di farsi valere sulle pietre ma anche su alcuni strappi impegnativi, il ceco avrà l’inedito ruolo di primo riferimento in squadra, ma è una occasione che deve saper sfruttare visto anche l’emergere di molti suoi giovani compagni.
Questa potrebbe infatti anche essere la stagione della definitiva consacrazione di Kasper Asgreen, che negli ultimi due anni ha dimostrato di trovarsi particolarmente a suo agio sulle pietre del Nord, oltre che aver confermato di avere anche qualità di corridore più eclettico, che può farsi valere su più terreni, sia in appoggio al team che in prima persona. Nel complesso, la vera forza della squadra è quella di poter disporre di diverse alternative a seconda dello sviluppo tattico della corsa e dello stato di forma dei singoli corridori, quindi attenzione anche ad altri due specialisti come Yves Lampaert e Florian Sénéchal, sempre affidabili nelle classiche ed entrambi capaci di ottimi risultati. Più esperto il belga, specialmente nelle grandi occasioni, il francese sta crescendo bene e dalla sua ha una importante punta di velocità che può far fruttare.
In loro supporto ci saranno corridori di assoluta fiducia che fanno del lavoro per i propri capitani la loro peculiarità, in grado di macinare chilometri in testa al gruppo senza sosta, a cominciare dal solido Tim Declercq, eletto per la terza volta consecutiva gregario dell’anno, ma capace anche di cogliere piazzamenti importanti. Caratteristiche che accomunano anche Dries Devenyns, Iljo Keisse e Pieter Serry tutti uomini che non si tirano certo indietro quando si tratta di lavorare per i compagni.
Da non sottovalutare infine il ruolo degli scalatori, a caccia di successi di tappa e magari di un piazzamento in top ten nelle corse di più giorni. Mattia Cattaneo ha dimostrato alla Vuelta a España 2020 di poter essere competitivo anche nella terza settimana e di meritare almeno un’altra chance di vincere una frazione in un Grand Tour, impresa già riuscita in passato a Fausto Masnada. Quest’ultimo può sicuramente già pensare di fare il definitivo salto di qualità anche nelle corse a tappe, come certificato dal sesto posto alla Tirreno-Adriatico e al nono al Giro d’Italia l’anno scorso, malgrado abbia spesso e volentieri lavorato per il team. Menzione infine per Rémi Cavagna, corridore poliedrico che vediamo spesso all’attacco alla ricerca di successi personali, con ottime doti di passista e in grado di far bene anche su salite brevi.
Le Giovani Promesse
A voler andare a cercare una pecca al roster dell’anno prossimo, manca forse la volontà di lanciare qualche ulteriore giovane nel professionismo (anche se chiaramente non sono certo i giovani nel complesso a mancare). L’unico neoprofessionista è Mauri Vansevenant, che di fatto ha già corso mezza stagione nel World Tour unendosi nella squadra a luglio e mostrando già le sue ottime doti con diversi attacchi sui percorsi mossi, tra cui la Freccia Vallone. Con un filo di esperienza e preparazione in più, il figlio d’arte classe 1999 può davvero essere una delle rivelazioni di quest’anno. Chi invece ha già dimostrato di meritare un posto nel World Tour è Andrea Bagioli, protagonista nelle classiche italiane e alla Vuelta a España, in cui è stato in grado di battagliare in salita nelle prime tappe e di piazzarsi bene in altre occasioni. A 22 anni da compiere, è una delle migliori promesse del ciclismo italiano (e non solo) per le corse di un giorno e le giornate movimentate, facendo valere la sua abilità in salita e nelle volate in gruppi ristretti. Gradualmente, questa questa stagione potrà darci qualche indicazione sulla possibilità di allargare il suo raggio d’azione.
Anche Jannik Steimle ha fatto vedere sprazzi di qualità, vincendo il Giro di Slovacchia 2020 e piazzandosi terzo in una tappa della Vuelta grazie al suo spunto veloce e resistenza. Il tedesco non può più essere considerato giovanissimo e dovrà dimostrare di meritare più considerazione dal team, sfruttando le poche occasioni che in genere gli vengono concesse. Infine Ian Garrison, classe 1998, proverà a proseguire la propria crescita come passista e cronoman, dopo qualche piazzamento negli ultimi anni. Al quarto anno da professionista, lo statunitense dovrà già dare qualche garanzia per pensare al rinnovo.
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Staff | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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